Principi di consolidamento e criteri di valutazione


Di seguito sono riportati i principali criteri e i principi contabili applicati nella preparazione del bilancio consolidato e delle informazioni finanziarie aggregate di Gruppo.

Il presente Bilancio Consolidato è stato redatto nel presupposto della continuità aziendale, in quanto gli Amministratori hanno verificato l’insussistenza di indicatori di carattere finanziario, gestionale o di altro genere che potessero segnalare criticità circa la capacità del Gruppo di far fronte alle proprie obbligazioni nel prevedibile futuro. I rischi e le incertezze relative al business sono descritti nelle sezioni dedicate della Relazione sulla Gestione. La descrizione di come il Gruppo gestisce i rischi finanziari, tra i quali quello di liquidità e di capitale, è contenuta nella nota 39.

Principi di consolidamento

Ai fini del consolidamento sono stati utilizzati i bilanci al 31 dicembre 2015 delle società incluse in tale area, predisposti in base ai principi contabili di Gruppo, che fanno riferimento agli IFRS.

Nell’area di consolidamento rientrano le società controllate, le società a controllo congiunto e le società collegate.

Sono considerate società controllate tutte le società sulle quali il Gruppo ha il potere, direttamente o indirettamente, di determinare le attività rilevanti (i.e. le politiche finanziarie e gestionali). In particolare la società Iberica de Suspensiones S.L., posseduta al 50%, è considerata controllata in quanto il Gruppo dispone della maggioranza dei voti nel consiglio di amministrazione, organo deputato a prendere decisioni sulle attività rilevanti dell’entità.

Il consolidamento dei bilanci delle società controllate è effettuato secondo il metodo del consolidamento integrale assumendo l’intero importo di attività, passività, costi e ricavi delle singole società, prescindendo dalle quote di partecipazione possedute ed eliminando il valore contabile delle partecipazioni consolidate detenute dalla Capogruppo e da altre società oggetto di consolidamento a fronte del relativo patrimonio netto.

Tutti i saldi e le transazioni infragruppo, inclusi eventuali utili non realizzati derivanti da rapporti intrattenuti tra società del Gruppo, sono completamente eliminati. Le perdite non realizzate sono eliminate ad eccezione del caso in cui le stesse rappresentino un indicatore di impairment da rilevare a Conto Economico.

I bilanci delle società controllate sono redatti utilizzando la valuta dell'ambiente economico primario in cui esse operano (“valuta funzionale”). Il bilancio consolidato è presentato in Euro, valuta funzionale della Capogruppo e di presentazione del bilancio consolidato del Gruppo Sogefi.

Le modalità di traduzione dei bilanci espressi in valuta estera diversa dell’Euro sono le seguenti:

  • le voci della Situazione Patrimoniale e Finanziaria Consolidata sono convertite in Euro applicando i cambi di fine periodo;
  • le voci di Conto Economico sono convertite in Euro ai cambi medi dell’esercizio;
  • le differenze originate dalla conversione del patrimonio netto iniziale ai cambi di fine esercizio vengono imputate alla riserva da conversione monetaria, unitamente alla differenza tra il risultato netto economico e patrimoniale;
  • al momento di un’eventuale dismissione di una società avente valuta funzionale differente dall’Euro, le differenze cambio esistenti negli Altri utili (perdite) complessivi vengono rilevate a Conto Economico;
  • i dividendi distribuiti da società con valute funzionali diverse dall’Euro vengono convertiti al cambio medio dell’esercizio precedente nella società che distribuisce il dividendo e al cambio corrente nella società che riceve il dividendo; le differenze cambio tra i due importi vengono imputate alla riserva da conversione monetaria.

Si precisa che i cambi applicati nelle operazioni di conversione sono i seguenti:

  2015 2014
  Medio 31.12 Medio 31.12
Dollaro USA 1,1091 1,0887 1,3267 1,2141
Sterlina inglese 0,7257 0,7340 0,8061 0,7789
Real brasiliano 3,6390 4,3116 3,1198 3,2207
Peso argentino 10,2114 14,0964 10,7596 10,2754
Renminbi cinese 6,9691 7,0607 8,1733 7,5358
Rupia indiana 71,1238 72,0461 80,9717 76,7460
Nuovo Leu rumeno 4,4450 4,5241 4,4439 4,4829
Dollaro canadese 1,4158 1,5116 1,4657 1,4063
Peso messicano 17,5623 18,9143 17,6523 17,8667
Dollaro Hong Kong 8,5977 8,4374 10,2891 9,4171

Una società a controllo congiunto è un’impresa ove le decisioni finanziarie e gestionali strategiche sulle attività rilevanti della società sono prese con il consenso unanime delle parti che condividono il controllo.

Una collegata è un’impresa nella quale il Gruppo è in grado di esercitare un’influenza significativa, ma non di controllare le attività rilevanti della partecipata.

Le partecipazioni in società a controllo congiunto e collegate sono consolidate con il metodo del patrimonio netto e conseguentemente i risultati economici e gli eventuali movimenti degli Altri utili (perdite) complessivi delle società a controllo congiunto e collegate sono rispettivamente recepiti nel Conto Economico e nel Conto Economico Complessivo Consolidato. Qualora il valore così determinato risultasse superiore al valore recuperabile si procede all’adeguamento della partecipazione a controllo congiunto e collegata mediante contabilizzazione nel Conto Economico della relativa perdita di valore.

La società AFICO FILTERS S.A.E., partecipata al 22,62%, non è stata classificata come collegata per assenza di rappresentanza da parte del Gruppo negli organi direttivi della società (e pertanto per mancanza di influenza notevole sulla società).

 

Aggregazioni aziendali

Le aggregazioni aziendali sono rilevate secondo il metodo dell’acquisizione (acquisition method). Secondo tale metodo il corrispettivo trasferito in un’aggregazione aziendale è valutato al fair value, calcolato come la somma dei fair value delle attività trasferite e delle passività assunte dalla Società alla data di acquisizione e degli strumenti di capitale emessi in cambio del controllo dell’impresa acquisita.

Alla data di acquisizione, le attività identificabili acquisite e le passività assunte sono rilevate al fair value alla data di acquisizione; costituiscono un’eccezione le seguenti poste, che sono invece valutate secondo il loro principio di riferimento:

  • imposte differite attive e passive;
  • attività e passività per benefici ai dipendenti;
  • passività o strumenti di capitale relativi a pagamenti basati su azioni dell’impresa acquisita o pagamenti basati su azioni relativi al Gruppo emessi in sostituzione di contratti dell’impresa acquisita;
  • attività destinate alla vendita e attività e passività discontinue.

Il goodwill è determinato come l’eccedenza tra la somma dei corrispettivi trasferiti nell’aggregazione aziendale, del valore del patrimonio netto di pertinenza di interessenze di terzi e del fair value dell’eventuale partecipazione precedentemente detenuta nell’impresa acquisita rispetto al fair value delle attività nette acquisite e passività assunte alla data di acquisizione. Se il valore delle attività nette acquisite e passività assunte alla data di acquisizione eccede la somma dei corrispettivi trasferiti, del valore del patrimonio netto di pertinenza di interessenze di terzi e del fair value dell’eventuale partecipazione precedentemente detenuta nell’impresa acquisita, tale eccedenza è rilevata immediatamente nel Conto Economico come provento derivante dalla transazione conclusa.

Le quote del patrimonio netto di interessenza di terzi, alla data di acquisizione, possono essere valutate al fair value oppure al pro-quota del valore delle attività nette riconosciute per l’impresa acquisita. La scelta del metodo di valutazione è effettuata transazione per transazione.

 

Criteri di valutazione

Nel bilancio al 31 dicembre 2015 sono stati applicati i seguenti principi e criteri di valutazione.

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

Le disponibilità liquide e i mezzi equivalenti sono quelli posseduti per soddisfare gli impegni di cassa a breve termine, invece che per investimento o per altri scopi. Perché un investimento possa essere considerato come disponibilità liquida equivalente esso deve essere prontamente convertibile in un ammontare noto di denaro e deve essere soggetto a un irrilevante rischio di variazione del valore.

 

Rimanenze

Le rimanenze sono iscritte al minore tra il costo di acquisto o di produzione, determinato secondo il metodo del costo medio ponderato, e il valore di realizzo desumibile dall'andamento del mercato al netto dei costi variabili di vendita.

Il costo di produzione comprende il costo delle materie prime, i costi diretti e tutti quelli indirettamente imputabili alla fabbricazione. Sono esclusi gli oneri finanziari. Le scorte obsolete o di lento rigiro sono svalutate in relazione alla loro possibilità di utilizzo o realizzo.

 

Crediti iscritti nell'attivo circolante

I crediti sono rilevati inizialmente al fair value del corrispettivo da ricevere che per tale tipologia corrisponde normalmente al valore nominale indicato in fattura adeguato (se necessario) al presumibile valore di realizzo mediante apposizioni di stanziamenti iscritti a rettifica dei valori nominali. Successivamente i crediti vengono valutati con il criterio del costo ammortizzato che generalmente corrisponde al valore nominale.

I crediti ceduti attraverso operazioni di factoring pro-soluto, a seguito delle quali è avvenuto il trasferimento a titolo definitivo al cessionario dei rischi e dei benefici relativi ai crediti ceduti, sono rimossi dal bilancio al momento dell’avvenuto trasferimento. I crediti ceduti, invece, attraverso operazioni di factoring pro-solvendo non sono rimossi dal bilancio.

 

Immobilizzazioni materiali

Le immobilizzazioni materiali si riferiscono principalmente a siti industriali. Le attività sono iscritte a bilancio al costo storico al netto degli ammortamenti e delle eventuali perdite di valore accumulati.

Nel costo sono compresi gli oneri accessori e i costi diretti e indiretti per la quota ragionevolmente imputabile al bene.

Le immobilizzazioni sono sistematicamente ammortizzate su base mensile a quote costanti sulla base di aliquote economico-tecniche determinate in relazione alle residue possibilità di utilizzo delle stesse.

Il valore ammortizzabile è il costo di un bene meno il suo valore residuo, dove il valore residuo di un bene è il valore stimato che l’entità potrebbe ricevere in quel momento dalla sua dismissione se l’attività fosse già nelle condizioni attese al termine della sua vita utile, al netto dei costi stimati di dismissione.

Gli ammortamenti vengono calcolati a partire dal mese in cui il cespite è disponibile per l’uso, oppure è potenzialmente in grado di fornire i benefici economici a esso collegati.

I tassi annui di ammortamento mediamente utilizzati sono:

  %
Terreni n.a.
Fabbricati industriali e costruzioni leggere 2,5-12,5
Impianti e macchinari 7-14
Attrezzature industriali e commerciali 10-25
Altri beni 10-33,3
Immobilizzazioni in corso n.a.

I terreni, le immobilizzazioni in corso e gli acconti non sono ammortizzati.

I costi di manutenzione aventi natura ordinaria sono addebitati al Conto Economico.

I costi di manutenzione che determinano un aumento di valore, o della funzionalità, o della vita utile dei beni, sono direttamente attribuiti ai cespiti cui si riferiscono e ammortizzati in relazione alle residue possibilità di utilizzo degli stessi.

Gli utili o le perdite derivanti da dismissioni di cespiti vengono determinati come differenza fra il ricavo di vendita e il valore netto contabile dell’attività e sono imputati al Conto Economico dell’esercizio.

I contributi in conto capitale vengono presentati nella Situazione Patrimoniale e Finanziaria come posta rettificativa del valore contabile del bene. Il contributo viene rilevato come provento durante la vita utile del bene ammortizzabile tramite la riduzione della quota di ammortamento.

Immobilizzazioni in leasing

Vengono identificate due tipologie di leasing, finanziario e operativo.

Un leasing è considerato finanziario quando trasferisce al locatario una parte significativa e sostanziale dei rischi e benefici connessi con la proprietà del bene.

Così come previsto dallo IAS 17, un leasing si considera finanziario quando singolarmente o congiuntamente sono presenti i seguenti indicatori:

  • il contratto trasferisce la proprietà del bene al locatario al termine del contratto di leasing;
  • il locatario ha l’opzione di acquisto del bene a un prezzo che ci si attende sia sufficientemente inferiore al fair value (valore equo) alla data alla quale si può esercitare l’opzione cosicché, all’inizio del leasing, è ragionevolmente certo che essa sarà esercitata;
  • la durata del leasing copre la maggior parte della vita economica del bene anche se la proprietà non è trasferita;
  • all’inizio del leasing il valore attuale dei pagamenti minimi dovuti per il leasing equivale almeno al fair value (valore equo) del bene locato;
  • i beni locati sono di natura così particolare che solo il locatario può utilizzarli senza dover apportare loro importanti modifiche.

I beni patrimoniali a disposizione delle società del Gruppo grazie a contratti rientranti nella categoria del leasing finanziario sono contabilizzati come immobilizzazioni materiali al loro fair value risultante alla data di acquisto o, se inferiore, al valore attuale dei pagamenti minimi dovuti per il leasing; la corrispondente passività verso il locatore è inclusa nella Situazione Patrimoniale e Finanziaria come passività finanziaria. Essi sono ammortizzati lungo la vita utile stimata.

I pagamenti per i canoni di locazione sono suddivisi fra quota capitale, che viene registrata a riduzione delle passività finanziarie, e quota interessi. Gli oneri finanziari sono direttamente imputati al Conto Economico dell’esercizio.

Per i contratti di leasing operativo, invece, i canoni sono registrati a Conto Economico in modo lineare lungo la vita del contratto.

 

Immobilizzazioni immateriali

Un’attività immateriale viene rilevata contabilmente solo se è identificabile, controllabile, ed è prevedibile che generi benefici economici futuri e il suo costo può essere determinato in modo attendibile.

Le immobilizzazioni immateriali a durata definita sono valutate al costo di acquisto o di produzione al netto degli ammortamenti e delle eventuali perdite di valore accumulati.

I tassi annui di ammortamento mediamente utilizzati sono:

  %
Costi di sviluppo 20-33,3
Diritti di brevetto industriale e concessioni, licenze e marchi 10-33,3
Relazione Clienti 5
Denominazione 5
Software 20-50
Altri 20-33,3
Goodwill n.a.
Immobilizzazioni in corso n.a.

L’ammortamento è parametrato al periodo della prevista vita utile dell’immobilizzazione e inizia quando l’attività è disponibile all’uso.

Costi di ricerca e sviluppo

I costi di ricerca vengono addebitati a Conto Economico quando sostenuti così come stabilito dallo IAS 38.

Conseguentemente i costi di sviluppo relativi a specifici progetti vengono capitalizzati quando il loro beneficio futuro è ritenuto ragionevolmente certo in virtù di un impegno del cliente e vengono ammortizzati per tutto il periodo in cui i ricavi futuri attesi si manifesteranno a fronte del medesimo progetto.

I costi relativi allo sviluppo della gamma prodotti nel segmento Aftermarket vengono capitalizzati dal momento in cui viene individuato un codice mancante nel portafoglio prodotti; il beneficio futuro è ritenuto ragionevolmente certo in virtù del fatto che il nuovo codice verrà inserito nel catalogo dei prodotti e reso disponibile per l’acquisto da parte dei clienti.

Il valore capitalizzato dei vari progetti viene riesaminato annualmente, o con cadenza più ravvicinata se particolari ragioni lo richiedano, mediante una analisi di congruità per rilevare eventuali perdite di valore.

Marchi e licenze

I marchi e le licenze sono valutati al costo, al netto degli ammortamenti e delle perdite di valore accumulate. Il costo è ammortizzato in modo sistematico nel periodo minore tra la durata contrattuale e la loro vita utile definita.

Relazione Clienti

La relazione clienti rappresenta il valore attribuito, durante il processo di “Purchase Price Allocation”, al portafoglio clienti del gruppo Systemes Moteurs alla data di acquisizione del controllo.

Denominazione

La denominazione rappresenta il valore attribuito, durante il processo di “Purchase Price Allocation”, al nome “Systemes Moteurs” alla data di acquisizione del controllo.

Software         

I costi delle licenze software, comprensivi degli oneri accessori, sono capitalizzati e iscritti in bilancio al netto degli ammortamenti e delle eventuali perdite di valore accumulati.

Si precisa che nel 2011 è stato avviato un progetto pluriennale di implementazione nel Gruppo di un nuovo sistema informativo integrato. I relativi costi sono capitalizzati dalla Capogruppo Sogefi S.p.A. che concede in uso la proprietà intellettuale del sistema informativo, contro pagamento di royalties, alle società controllate coinvolte nel processo d’implementazione. La vita utile dell’immobilizzazione è stimata essere di 10 anni e l’ammortamento decorre dal completamento dell’implementazione in ogni singola società.

Goodwill

Il goodwill derivante da aggregazioni aziendali è inizialmente iscritto al costo alla data di acquisizione, così come definito al precedente paragrafo “Aggregazioni aziendali”. Il goodwill non è ammortizzato, ma viene sottoposto annualmente, o più frequentemente se specifici eventi o modificate circostanze indicano la possibilità di aver subito una perdita di valore, a verifiche per identificare eventuali riduzioni di valore. A differenza di quanto previsto per le altre attività immateriali i ripristini di valore non sono consentiti per il goodwill.

Ai fini di una corretta effettuazione dell’analisi di congruità il goodwill è stato allocato a ciascuna delle unità generatrici di flussi finanziari (Cash Generating Units, C.G.U.) che beneficeranno degli effetti derivanti dall’acquisizione.

All’interno del Gruppo Sogefi sono oggi presenti cinque C.G.U.: Filtrazione (in precedenza definita “sistemi motori – filtrazione fluida”), Aria e Raffreddamento (in precedenza definita sistemi motori – filtrazione aria e raffreddamento), Sospensioni auto, Sospensioni veicoli industriali e Molle di precisione.

I goodwill oggi in essere riguardano solo le C.G.U. Filtrazione, Aria e Raffreddamento e la C.G.U. Sospensioni auto.

Attività immateriali a vita utile indefinita

Le attività immateriali con vita utile indefinita non sono ammortizzate, ma sono sottoposte annualmente o, più frequentemente, ogniqualvolta vi sia un’indicazione che l’attività possa aver subito una perdita di valore, a verifica per identificare eventuali riduzioni di valore. Il Gruppo non presenta attività immateriali a vita utile indefinita al 31 dicembre 2015.

 

Perdita di valore di immobilizzazioni materiali e immateriali

In presenza di situazioni potenzialmente generatrici di perdita di valore, le immobilizzazioni materiali e immateriali vengono sottoposte a impairment test, stimando il valore recuperabile dell’attività e confrontandolo con il relativo valore netto contabile. Se il valore recuperabile risulta inferiore al valore contabile, quest’ultimo viene adeguato di conseguenza. Tale riduzione costituisce una perdita di valore, che viene imputata a Conto Economico.

Per il goodwill e le immobilizzazioni immateriali a vita utile indefinita l’impairment test viene fatto almeno annualmente.

Ad eccezione del goodwill, qualora una svalutazione effettuata precedentemente non avesse più ragione di essere mantenuta il valore contabile viene ripristinato a quello nuovo derivante dalla stima, con il limite che tale valore non ecceda il valore netto di carico che l’attività avrebbe avuto se non fosse stata effettuata alcuna svalutazione. Anche il ripristino di valore viene registrato a Conto Economico.

 

Partecipazione in altre imprese e altri titoli

Secondo quanto previsto dal principio IAS 39 le partecipazioni in società diverse dalle controllate, a controllo congiunto e dalle collegate sono classificate come attività finanziarie disponibili per la vendita (available for sale) e sono valutate al fair value salvo le situazioni in cui un prezzo di mercato o il fair value risultano non attendibilmente determinabili: in tale evenienza si ricorre all’adozione del metodo del costo.

Gli utili e le perdite derivanti da adeguamenti di valore del fair value vengono riconosciuti in una specifica voce di Altri utili (perdite) complessivi. In presenza di evidenze obiettive che l’attività abbia subito una perdita di valore o in caso di vendita, gli utili e le perdite riconosciuti fino a quel momento negli Altri utili (perdite) complessivi sono contabilizzati a Conto Economico.

Ai fini di una più compiuta trattazione dei principi riguardanti le attività finanziarie si rimanda alla nota specificatamente predisposta (paragrafo 3 “Attività Finanziarie”).

 

Attività non correnti possedute per la vendita

Secondo quanto previsto dall’IFRS 5 “Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate”, le attività non correnti il cui valore contabile verrà recuperato principalmente con un’operazione di vendita anziché con l’uso continuativo, se presenti i requisiti previsti dallo specifico principio, sono classificate come possedute per la vendita e valutate al minore tra il valore contabile e il fair value, al netto dei costi di vendita. Dalla data in cui tali attività sono classificate nella categoria delle attività non correnti possedute per la vendita, i relativi ammortamenti sono sospesi.

 

Finanziamenti

I finanziamenti sono riconosciuti inizialmente al costo rappresentato dal fair value del valore ricevuto al netto degli oneri accessori di acquisizione del finanziamento.

Dopo tale rilevazione iniziale i finanziamenti vengono rilevati con il criterio del costo ammortizzato calcolato tramite l’applicazione del tasso d’interesse effettivo.

Il costo ammortizzato è calcolato tenendo conto dei costi di emissione e di ogni eventuale sconto o premio previsti al momento della regolazione.

 

Strumenti derivati

Per derivato si intende qualsiasi contratto di natura finanziaria avente le seguenti caratteristiche:

  1. il suo valore cambia in relazione alla variazione di un tasso di interesse, di un prezzo di uno strumento finanziario, di un prezzo di una merce, di un tasso di cambio in valuta estera, di un indice di prezzi o di tassi, di un merito di credito (rating) o altra variabile sottostante prestabilita;
  2. non richiede un investimento netto iniziale o, se richiesto, è inferiore a quello che sarebbe richiesto per altri tipi di contratti da cui ci si aspetterebbe una risposta similare a cambiamenti di fattori di mercato;
  3. sarà regolato a data futura.

Viene trattato, ai fini della rilevazione contabile, a seconda che abbia natura speculativa o possa venire considerato come strumento di copertura.

Tutti i derivati vengono inizialmente rilevati nella Situazione Patrimoniale e Finanziaria al costo che è rappresentativo del loro fair value. Successivamente tutti i derivati vengono valutati al fair value.

Le variazioni di fair value vengono rilevate a Conto Economico (nella voce “Oneri (proventi) finanziari netti”) per i derivati non designati in hedge accounting.

I derivati che hanno le caratteristiche per essere contabilizzati in hedge accounting vengono classificati come segue:

  • fair value hedge (coperture del valore di mercato) se sono soggetti a rischio di variazione nel valore di mercato dell’attività o della passività sottostante;
  • cash flow hedge (coperture dei flussi finanziari) se vengono posti in essere a fronte del rischio di variabilità nei flussi finanziari derivanti sia da un’attività o passività esistente, sia da un’operazione futura altamente probabile.

Per gli strumenti derivati classificati come fair value hedge vengono imputati a Conto Economico sia gli utili e le perdite derivanti dalla determinazione del loro valore di mercato, sia quelli conseguenti all’adeguamento a fair value dell’elemento sottostante alla copertura.

Per gli strumenti classificati come cash flow hedge, impiegati ad esempio al fine di coprire il rischio tasso su finanziamenti a medio lungo termine a tasso variabile, gli utili e le perdite derivanti dalla loro valutazione al mercato sono imputati direttamente negli Altri utili (perdite) complessivi per la parte che copre in modo efficace il rischio per il quale sono stati posti in essere. La parte imputabile agli Altri utili (perdite) complessivi viene riclassificata a Conto Economico (nella voce “Oneri (proventi) finanziari netti”) nel momento in cui le attività e le passività coperte influenzeranno i costi e ricavi del periodo.

Nel momento in cui la copertura dello strumento risulti inefficace, la relazione di copertura viene interrotta e si procede alla registrazione a Conto Economico (nella voce “Oneri (proventi) finanziari netti”) dei seguenti ammontari:

  • rilevazione immediata a Conto Economico della variazione di fair value del derivato rispetto all’ultima data in cui la relazione risultava efficace;
  • rilevazione a Conto Economico della riserva precedentemente iscritta negli Altri utili (perdite) complessivi nel medesimo arco temporale dei differenziali relativi al sottostante oggetto di precedente copertura (se l’oggetto di precedente copertura risulta ancora registrato nella Situazione Patrimoniale e Finanziaria del Gruppo).

Si precisa che il Gruppo ha adottato una specifica procedura per la gestione degli strumenti finanziari all’interno di una politica complessiva di gestione dei rischi.

 

Debiti commerciali e altri debiti

I debiti sono rilevati inizialmente al fair value del corrispettivo da pagare e successivamente al costo ammortizzato che, generalmente, corrisponde al valore nominale.

 

Fondi per rischi e oneri

I fondi per rischi e oneri sono relativi ad accantonamenti che vengono stanziati solo quando si ritiene di dover far fronte a un’obbligazione (legale o implicita) derivante da un evento passato e per la quale è probabile un utilizzo di risorse il cui ammontare deve poter essere stimato in maniera attendibile.

Non si procede invece ad alcuno stanziamento a fronte di rischi per i quali il manifestarsi di una passività è soltanto possibile. In questa evenienza si procede a darne menzione nell’apposita sezione informativa su impegni e rischi e non si procede ad alcuno stanziamento.

Accantonamenti relativi a operazioni di riorganizzazioni aziendali vengono stanziati solo quando approvati e portati a conoscenza delle principali parti coinvolte.

 

Benefici ai dipendenti e similari

I dipendenti del Gruppo beneficiano di piani pensionistici a benefici definiti e/o a contribuzione definita, a seconda delle condizioni e pratiche locali dei paesi in cui il Gruppo opera.

L’obbligazione del Gruppo di finanziare i fondi per piani pensionistici a benefici definiti (ivi compreso il Trattamento Fine Rapporto vigente in Italia) e il costo annuo rilevato a Conto Economico sono determinati sulla base di valutazioni attuariali utilizzando il metodo della proiezione unitaria del credito (projected unit credit method).

La passività relativa ai benefici da riconoscere al termine del rapporto di lavoro iscritta nella Situazione Patrimoniale e Finanziaria Consolidata rappresenta il valore attuale dell’obbligazione a benefici definiti diminuito del fair value delle attività a servizio del piano. Eventuali attività nette determinate sono iscritte al minore tra il loro valore e il valore attuale dei rimborsi disponibili e delle riduzioni delle contribuzioni future al piano.

A seguito dell’emendamento al principio IAS 19 “Benefici ai dipendenti”, in vigore dal 1° gennaio 2013, il Gruppo riconosce gli utili e le perdite attuariali immediatamente nel Prospetto degli Altri utili (perdite) complessivi in modo che l’intero ammontare netto dei fondi per benefici definiti (al netto delle attività al servizio del piano) sia iscritto nella Situazione Patrimoniale e Finanziaria Consolidata. L’emendamento ha previsto inoltre che le variazioni tra un esercizio e il successivo del fondo per benefici definiti e delle attività al servizio del piano devono essere suddivise in tre componenti: le componenti di costo legate alla prestazione lavorativa dell’esercizio devono essere iscritte a Conto Economico come “service costs”; gli oneri finanziari netti calcolati applicando l’appropriato tasso di sconto al saldo del fondo per benefici definiti al netto delle attività risultante all’inizio dell’esercizio devono essere iscritti a Conto Economico come tali; gli utili e perdite attuariali che derivano dalla rimisurazione della passività e attività devono essere iscritti nel Prospetto degli Altri utili (perdite) complessivi. Inoltre, il rendimento delle attività incluso tra gli oneri finanziari netti come sopra indicato dovrà essere calcolato sulla base del tasso di sconto della passività e non del rendimento atteso delle attività (la differenza tra il rendimento effettivo e quello atteso delle attività a servizio del piano è iscritta tra gli “Altri utili (perdite) complessivi”).

Nel caso di una modifica al piano che cambi i benefici derivanti da prestazioni di lavoro passate o nel caso di attribuzione di un nuovo piano relativamente a prestazioni di lavoro passate, i costi derivanti dalle prestazioni di lavoro passate sono rilevati nel Conto Economico (tra i “service costs”). Nel caso di una modifica al piano che riduce significativamente il numero dei dipendenti coinvolti nel piano o che modifica le clausole del piano in modo che una parte significativa dei servizi futuri spettante ai dipendenti non maturerà più gli stessi benefici o ne maturerà in misura ridotta, l’utile o la perdita da riduzione è rilevata immediatamente nel Conto Economico (tra i “service costs”).

Tutti i costi e proventi derivanti dalla valutazione dei fondi per piani pensionistici sono rilevati nel Conto Economico per area funzionale di destinazione, ad eccezione della componente finanziaria relativa ai piani a benefici definiti non finanziati, che è inclusa tra gli Oneri finanziari.

I costi relativi a piani a contribuzione definita sono rilevati a Conto Economico quando sostenuti.

Altri benefici a lungo termine

Gli altri benefici a lungo termine per i dipendenti sono relativi alle controllate francesi e includono “anniversari o altri benefici legati all’anzianità di servizio” che non si prevede siano estinti interamente entro dodici mesi dal termine dell'esercizio nel quale i dipendenti prestano l’attività lavorativa relativa.

La valutazione degli altri benefici a lungo termine non presenta, di solito, lo stesso grado di incertezza della valutazione dei benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro. Per questa ragione, il principio IAS 19 richiede un metodo semplificato di contabilizzazione di tali benefici. A differenza della contabilizzazione richiesta per i benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro, questo metodo pur richiedendo una valutazione attuariale non richiede la presentazione degli effetti dell’attualizzazione tra gli Altri utili (perdite) complessivi.

Phantom stock option

Per i piani di phantom stock option, così come previsto dal principio IFRS 2 nella parte relativa alle “operazioni con pagamento basato su azioni regolate per cassa”, si procede alla rimisurazione del fair value del piano alla data di bilancio iscrivendo la differenza rispetto all’ultima misurazione a Conto Economico in corrispondenza di un fondo.

Piani di incentivazione basati su azioni

Per i “Piani di incentivazione basati su azioni” (Stock option e Stock Grant), così come previsto dal principio IFRS 2, il Gruppo provvede a calcolare il fair value dell’opzione al momento dell’assegnazione, rilevandolo come costo a Conto Economico lungo il periodo di maturazione del beneficio. Nella Situazione Patrimoniale e Finanziaria Consolidata si provvede ad incrementare la riserva ad hoc istituita all’interno del Patrimonio Netto. Tale costo figurativo viene determinato con l’ausilio di specialisti di tali problematiche, tramite l’ausilio di appositi modelli economico–attuariali.

 

Imposte differite

Le imposte differite sono determinate sulla base delle differenze temporanee imponibili/deducibili esistenti tra il valore di bilancio di attività e passività e il loro valore fiscale e sono classificate tra le attività e le passività non correnti.

Le imposte differite attive sono contabilizzate solo nella misura in cui sia probabile l’esistenza di adeguati imponibili fiscali futuri a fronte dei quali utilizzare tale saldo attivo.

Il valore delle imposte differite attive riportabile in bilancio è oggetto di una verifica annuale.

Le imposte differite attive e passive vengono determinate in base alle aliquote fiscali che ci si attende verranno applicate, nei rispettivi ordinamenti dei paesi in cui il Gruppo opera, nel periodo in cui tali differimenti si realizzeranno, considerando le aliquote in vigore o quelle sostanzialmente in vigore alla data di chiusura dell’esercizio.

Le passività fiscali differite sono rilevate sulle differenze temporanee imponibili relative a partecipazioni in imprese controllate, collegate e a controllo congiunto, ad eccezione dei casi in cui la società sia in grado di controllare l’annullamento di tali differenze temporanee e sia probabile che queste ultime non si annulleranno nel prevedibile futuro.

Le imposte correnti e differite sono rilevate nel Conto Economico, a eccezione di quelle relative a voci direttamente addebitate o accreditate agli Altri Utili (perdite) complessivi o ad altre voci di patrimonio netto, nei cui casi l’effetto fiscale è riconosciuto direttamente agli Altri Utili (perdite) complessivi o nel patrimonio netto.

 

Partecipazione al consolidato fiscale del Gruppo CIR (applicabile per le società italiane)

Ciascuna società aderente al consolidato fiscale nazionale trasferisce alla società consolidante il reddito o la perdita fiscale; la società consolidante rileva un credito nei confronti delle società che apportano imponibili fiscali pari all’IRES da versare (debito per la società consolidata). Per contro, nei confronti delle società che apportano perdite fiscali, la consolidante iscrive un debito pari all’IRES sulla parte di perdita effettivamente compensata a livello di Gruppo (credito per la società consolidata).
Nell’ambito del consolidato fiscale, le società partecipanti che presentano oneri finanziari netti indeducibili possono beneficiare (rendendo quindi deducibili tali oneri) di eccedenze fiscali disponibili in altre società partecipanti, contro riconoscimento di un compenso. Tale compenso, parametrato al relativo risparmio fiscale e riconosciuto sulle sole eccedenze fiscali nazionali, è liquidato alla controllante CIR e rappresenta un costo per le società che ricevono l’eccedenza fiscale ed un provento per le società cedenti.

 

Azioni proprie

Le azioni proprie sono iscritte in riduzione del patrimonio netto. Il costo originario delle azioni proprie ed i profitti/perdite derivanti dalle eventuali vendite successive sono rilevati come movimenti di patrimonio netto.

 

Riconoscimento dei ricavi

I ricavi per la vendita dei prodotti sono riconosciuti al momento del passaggio di proprietà (momento del trasferimento dei rischi e benefici) che generalmente coincide con la spedizione. Sono esposti al netto di resi, sconti e abbuoni.

Il riconoscimento dei ricavi per la vendita di tooling ai clienti può avvenire con le seguenti modalità:

  1. riconoscimento dell’importo integrale in un’unica soluzione al momento del trasferimento dei rischi e benefici del tooling (nel caso in cui tale momento sia differito l’eventuale margine è differito nella voce “Altre passività correnti”);
  2. riconoscimento dell’importo, attraverso un incremento del prezzo di vendita dei prodotti realizzati con il relativo tooling, su un arco temporale variabile in relazione al numero dei prodotti venduti (in questo caso il prezzo di vendita del tooling non ancora realizzato è incluso nella voce “Rimanenze – Lavori in corso su ordinazioni e acconti”).

I ricavi per prestazioni di servizi sono riconosciuti al momento di effettuazione della prestazione.

 

Presentazione delle voci nel Conto Economico

Costo variabile del venduto

Rappresenta il costo delle merci vendute. Include il costo delle materie prime, sussidiarie, delle merci, nonché i costi variabili di produzione e di distribuzione incluso il costo del personale diretto di produzione.

Costi fissi di produzione, ricerca e sviluppo

In tale categoria sono inclusi i costi fissi di produzione quali sono i costi del personale indiretto di produzione, costi di manutenzione, materiali di consumo, affitti di immobili e macchinari dedicati alla produzione.

Sono altresì inclusi tutti i costi fissi di ricerca e sviluppo al netto dei costi di sviluppo capitalizzati in virtù dei loro benefici futuri e esclusi gli ammortamenti che vengono rilevati in una voce separata del Conto Economico Consolidato.

Costi fissi di vendita e distribuzione

Sono relativi a componenti negativi di reddito, sostanzialmente insensibili alle variazioni dei volumi di vendita, relativi al personale, alle attività di promozione e pubblicità, a magazzini gestiti esternamente, a noleggi e ad altre attività di vendita e distribuzione. Rientrano quindi in tale categoria tutti i costi fissi sostenuti successivamente allo stoccaggio dei prodotti finiti nei relativi magazzini e direttamente correlati ad attività di vendita e distribuzione degli stessi.

Spese amministrative e generali

In tale categoria sono inclusi i costi fissi relativi al personale, spese telefoniche, spese legali e tributarie, affitti e noleggi, spese per pulizia e sicurezza e altri costi generali.

Costi di ristrutturazione e altri costi/ricavi non operativi

Sono relativi a valori non correlati all’attività caratteristica del Gruppo o non ricorrenti e sono soggetti a specifica evidenza in nota integrativa se di importo rilevante.

 

Contributi in conto esercizio

Sono accreditati al Conto Economico Consolidato quando esiste una ragionevole certezza che l’impresa rispetterà le condizioni previste per la concessione del contributo e che i contributi saranno quindi ricevuti.

 

Dividendi

I ricavi per dividendi sono registrati quando sorge il diritto all’incasso che normalmente corrisponde alla delibera assembleare di distribuzione dei dividendi.

I dividendi deliberati sono riconosciuti come debito verso i soci al momento della delibera di distribuzione.

 

Imposte correnti

Le imposte correnti vengono iscritte e determinate sulla base di una realistica stima del reddito imponibile in conformità alle vigenti normative fiscali di paese e tenendo conto delle esenzioni applicabili e dei crediti di imposta eventualmente spettanti.

 

Risultato per azione

Risultato base per azione viene calcolato dividendo il risultato netto del periodo attribuibile agli azionisti possessori di azioni ordinarie della Capogruppo per il numero medio ponderato di azioni ordinarie in circolazione nel periodo, escludendo le azioni proprie.

Risultato per azione diluito viene determinato attraverso la rettifica della media ponderata delle azioni in circolazione per tener conto di tutte le azioni ordinarie potenziali aventi effetto diluitivo.

 

Conversione delle poste in valuta estera

Moneta funzionale

Le società del Gruppo predispongono il loro bilancio in accordo alla moneta di conto utilizzata nei singoli paesi.

La valuta funzionale della Capogruppo è l’Euro che rappresenta la valuta di presentazione del bilancio consolidato.

Transazioni e rilevazioni contabili

Le transazioni effettuate in valuta estera vengono inizialmente rilevate al tasso di cambio della data della transazione.

Alla data di chiusura del bilancio le attività e passività monetarie denominate in valuta estera vengono riconvertite in base al tasso di cambio vigente a tale data.

Le poste non monetarie valutate al costo storico in valuta estera sono convertite utilizzando il tasso di cambio in vigore alla data dell’operazione.

Le poste non monetarie iscritte al fair value sono convertite utilizzando il tasso di cambio alla data di determinazione del valore.

 

Stime e assunzioni critiche

Nel processo di formazione del bilancio vengono utilizzate stime e assunzioni riguardanti il futuro. Tali stime rappresentano la migliore valutazione possibile alla data del bilancio. Si noti come, data la loro natura, potrebbero comportare una variazione anche significativa delle poste patrimoniali negli esercizi futuri. Le principali poste interessate da questo processo estimativo sono:

  • goodwill (Euro 126,6 milioni)- effettuazione dell’impairment test: per il calcolo del valore d’uso delle Cash Generating Units, il Gruppo ha preso in considerazione, con riferimento al periodo esplicito, gli andamenti attesi risultanti dal budget per il 2016 (approvato dal Consiglio di Amministrazione del 19 gennaio 2016 e modificato per tenere conto della svalutazione del Real brasiliano e del Pesos argentino occorse sul finire dell’esercizio 2015) e, per gli anni successivi, le previsioni incluse nell’aggiornamento delle proiezioni per il triennio 2017-2019 (rettificate al fine di escludere i benefici stimati rivenienti da progetti futuri e da future riorganizzazioni) approvati dal Consiglio di Amministrazione in data 29 febbraio 2016. Il budget e le proiezioni, queste ultime predisposte dal management e approvate dal Consiglio di Amministrazione ai soli fini dell’elaborazione dell’impairment test, sono stati preparati tenendo conto delle previsioni sull’andamento del settore automotive, elaborate dalle più importanti fonti del settore, ed adottando un approccio conservativo. L’utilizzo di tal metodologia si è reso necessario a causa della mancanza di un piano strategico del Gruppo che, a seguito della nomina del nuovo top management, verrà approvato nei prossimi mesi. L’impairment test effettuato sulla base di tali previsioni non ha generato svalutazioni;
  • piani pensione (Euro 42,6 milioni): gli attuari consulenti del Gruppo utilizzano diverse assunzioni statistiche con l’obiettivo di anticipare gli eventi futuri per il calcolo degli oneri, delle passività e delle attività a servizio dei piani. Tali assunzioni riguardano il tasso di sconto, i tassi futuri di incremento salariale, i tassi di mortalità e di turnover;
  • recuperabilità delle imposte anticipate attinenti a perdite fiscali (Euro 22,6 milioni): al 31 dicembre 2015 sono state iscritte imposte anticipate attinenti a perdite fiscali dell’esercizio o di esercizi precedenti nella misura in cui è probabile che sia disponibile un reddito imponibile futuro a fronte del quale le perdite fiscali possano essere utilizzate. Tale probabilità si evince anche dal fatto che le perdite si sono generate principalmente per circostanze non ordinarie che è improbabile che si ripetano nel futuro e che le stesse possono essere recuperate su archi temporali illimitati o comunque di lungo periodo;
  • derivati (Euro 14,1 milioni nell’attivo e Euro 11,9 milioni nel passivo): la stima del fair value dei derivati (relativi a tassi di interesse e cambi) ed il calcolo del test di efficacia dei derivati designati in “hedge accounting” sono stati eseguiti con l’ausilio di consulenti esterni sulla base dei modelli valutativi utilizzati dalla prassi del settore, in linea con i requirements dell’IFRS 13 (calcolo DVA- Debit valuation adjustment);
  • derivato implicito - opzione di conversione (Euro 9,1 milioni): il fair value dell’opzione di conversione abbinata al prestito obbligazionario convertibile, alla data in cui la Capogruppo Sogefi S.p.A. ha irrevocabilmente rinunciato a tale diritto (28 gennaio 2015), è stato determinato attraverso l’utilizzo di un modello matematico finanziario (modello binomiale), utilizzando come parametri valutativi il prezzo di borsa delle azioni Sogefi, il prezzo di emissione delle azioni di nuova emissione, il risk free rate e la volatilità del titolo azionario Sogefi;
  • fondo garanzia prodotti (Euro 11,8 milioni)/ Altri crediti non correnti (Euro 23,4 milioni).

Con riferimento al fondo garanzia prodotti, sono in corso dei “Claims” con due clienti relativi alla fornitura, effettuata dal 2010 in poi, di un componente difettoso da parte della controllata Systèmes Moteurs S.A.S., prima, e in parte dopo, dell’acquisizione da parte del Gruppo Sogefi. Il difetto, a giudizio della Società, è stato determinato da un termostato alla base del componente, realizzato da un fornitore di Systèmes Moteurs S.A.S. e la stessa Società ha attivato dal 2012 una causa legale nei confronti di tale fornitore presso un tribunale francese chiedendo il rimborso di ogni eventuale indennizzo che essa fosse tenuta a riconoscere ai clienti.

In tale giudizio si è instaurato un procedimento di accertamento tecnico (expertise) da parte di un perito nominato dal tribunale. Il tribunale ha nominato il perito nel giugno 2012. Il procedimento nel merito è stato pertanto sospeso, in attesa del rapporto del perito. Il perito ha stabilito che l’origine del difetto è collegato al termostato realizzato dal fornitore di Systèmes Moteurs S.A.S..

Nel 2014 i due clienti sono intervenuti in tale procedimento di expertise e hanno richiesto che la citata perizia definisca anche gli indennizzi loro dovuti. Tale richiesta è stata accolta e l’incarico del perito è stato conseguentemente esteso.

In precedenza, i due clienti avevano presentato, in via extragiudiziale, delle richieste di risarcimento danni. Ad oggi non esistono altri procedimenti in corso in cui siano coinvolti i due clienti. 

I clienti hanno richiesto danni, da loro quantificati in Euro 122,8 milioni, principalmente relativi a campagne passate e future e Euro 65,9 milioni per danni d’immagine e lucro cessante.

Basandosi sui procedimenti in essere, la Società, supportata dal proprio legale, ritiene remota la probabilità che emerga una passività a fronte di tale ultima richiesta.

Per quanto riguarda la prima pretesa, ogni “claim” è stato suddiviso con l’obiettivo di identificare i costi per ciascun periodo di produzione. Dei Euro 122,8 milioni, la Società stima che Euro 60,4 milioni siano relativi al periodo precedente all’acquisizione di Systèmes Moteurs S.A.S da parte del Gruppo Sogefi e Euro 26,6 milioni ai 7 mesi immediatamente successivi.

La Società ha già regolato ai clienti Euro 3 milioni attraverso note di debito. Inoltre, nella prima metà del 2015, la Società ha pagato Euro 18,0 milioni ai due clienti. Tali ammontari sono stati corrisposti da Systèmes Moteurs S.A.S. ai suddetti clienti, in via provvisionale in forza di accordi di standstill, senza ammissione di responsabilità. Tali importi verranno rettificati ed eventualmente in parte rimborsati quando il giudizio di merito verrà emesso.

Al 30 giugno 2015, la Società ha valutato con prudenza di accantonare un ulteriore importo di Euro 11,8 milioni al fondo garanzia prodotti. Questo importo è stato rianalizzato al termine del 2015 tenendo in considerazione le recenti evoluzioni. La Società continua a ritenere adeguato tale accantonamento.

Con riferimento agli indennizzi attesi dal venditore delle azioni di Systèmes Moteurs S.A.S., giova ricordare che il Gruppo Sogefi nel 2011 iscrisse nel bilancio consolidato un indemnification asset per un valore totale di 23,4 milioni di Euro, avendo ricevuto dal venditore Dayco Europe S.r.l. delle garanzie contrattuali relative alla responsabilità da difettosità di prodotto in essere alla data dell’acquisizione, tra cui quella precedentemente descritta.

Al 31 dicembre 2015 tale indemnification asset è stato valutato secondo i requisiti dell’IFRS 3.57, continuando a ritenere lo stesso recuperabile sulla base delle garanzie contrattuali prestate dal venditore e delle valutazioni sopra menzionate.

Il Gruppo Sogefi non ha iscritto ulteriori attività in data successiva al 2011.

Si noti che Sogefi S.p.A. ha aperto una procedura di arbitrato internazionale, per il recupero dei costi sostenuti successivamente alla data di acquisizione di Systèmes Moteurs S.A.S., verso il venditore delle azioni di Systèmes Moteurs S.A.S., così come previsto dal contratto di acquisizione. E' previsto un giudizio nella prima metà del 2016.

Si noti che i procedimenti sopra descritti sono complessi, includono la valutazione di aspetti tecnici, giuridici e di mercato e presentano incertezze connesse al giudizio avanti il tribunale francese e al giudizio arbitrale e al loro esito. La stima relativa al fondo rischi ed al recupero delle attività iscritte si fonda sulle migliori informazioni disponibili in sede di predisposizione del bilancio. Essi sono soggetti ad evoluzione nel tempo in funzione del concretizzarsi degli eventi.

 

Adozione di nuovi principi contabili

PRINCIPI CONTABILI, EMENDAMENTI ED INTERPRETAZIONI IFRS APPLICATI DAL 1 GENNAIO 2015

I seguenti principi contabili, emendamenti e interpretazioni IFRS sono stati applicati per la prima volta dal Gruppo a partire dall’1 gennaio 2015:

  • In data 20 maggio 2013 è stata pubblicata l’interpretazione IFRIC 21 – Levies, che fornisce chiarimenti sul momento di rilevazione di una passività collegata a tributi (diversi dalle imposte sul reddito) imposti da un ente governativo. Il principio affronta sia le passività per tributi che rientrano nel campo di applicazione dello IAS 37 - Accantonamenti, passività e attività potenziali, sia quelle per i tributi il cui timing e importo sono certi. L’interpretazione si applica retrospettivamente per gli esercizi che decorrono al più tardi dal 17 giugno 2014 o data successiva.  L’adozione di tale nuova interpretazione non ha comportato effetti sul bilancio consolidato del Gruppo.
  • In data 12 dicembre 2013 lo IASB ha pubblicato il documento “Annual Improvements to IFRSs: 2011-2013 Cycle” che recepisce le modifiche ad alcuni principi nell’ambito del processo annuale di miglioramento degli stessi (tra cui: IFRS 3 Business Combinations – Scope exception for joint ventures, IFRS 13 Fair Value Measurement – Scope of portfolio exception, IAS 40 Investment Properties – Interrelationship between IFRS 3 and IAS 40). Le modifiche si applicano a partire dagli esercizi che hanno inizio dall’1 gennaio 2015 o da data successiva. L’adozione di tali emendamenti non ha comportato effetti sul bilancio consolidato del Gruppo.

PRINCIPI CONTABILI, EMENDAMENTI ED INTERPRETAZIONI IFRS e IFRIC OMOLOGATI DALL’UNIONE EUROPEA, NON ANCORA OBBLIGATORIAMENTE APPLICABILI E NON ADOTTATI IN VIA ANTICIPATA DAL GRUPPO AL 31 DICEMBRE 2015

Il Gruppo non ha applicato i seguenti Principi, nuovi ed emendati, emessi, ma non ancora in vigore.

  • Emendamento allo IAS 19 “Defined Benefit Plans: Employee Contributions” (pubblicato in data 21 novembre 2013): relativo alla iscrizione in bilancio delle contribuzioni effettuate dai dipendenti o da terze parti ai piani a benefici definiti. La modifica si applica al più tardi a partire dagli esercizi che hanno inizio dall’1 febbraio 2015 o da data successiva.
  • Emendamento all’IFRS 11 Joint Arrangements – “Accounting for acquisitions of interests in joint operations” (pubblicato in data 6 maggio 2014): relativo alla contabilizzazione dell’acquisizione di interessenze in una joint operation la cui attività costituisca un business. Le modifiche si applicano a partire dall’1 gennaio 2016 ma è consentita un’applicazione anticipata.
  • Emendamenti allo IAS 16 Property, plant and equipment e IAS 41 Agriculture – “Bearer Plants” (pubblicato in data 30 giugno 2014): le bearer plants, ossia gli alberi da frutto che daranno vita a raccolti annuali (ad esempio le viti, le piante di nocciole) debbano essere contabilizzate secondo i requisiti dello IAS 16 (piuttosto che dello IAS 41). Le modifiche si applicano a partire dall’1 gennaio 2016 ma è consentita un’applicazione anticipata.
  • Emendamenti allo IAS 16 Property, plant and Equipment e allo IAS 38 Intangibles Assets – “Clarification of acceptable methods of depreciation and amortisation” (pubblicati in data 12 maggio 2014): secondo cui un criterio di ammortamento basato sui ricavi è considerato di norma inappropriato, in quanto, i ricavi generati da un’attività che include l’utilizzo dell’attività oggetto di ammortamento generalmente riflettono fattori diversi dal solo consumo dei benefici economici dell’attività stessa, requisito che viene, invece, richiesto per l’ammortamento. Le modifiche si applicano a partire dall’1 gennaio 2016 ma è consentita un’applicazione anticipata.
  • Emendamento allo IAS 1 – “Disclosure Initiative” (pubblicato in data 18 dicembre 2014): l’obiettivo delle modifiche è di fornire chiarimenti in merito ad elementi di informativa che possono essere percepiti come impedimenti ad una chiara ed intellegibile redazione dei bilanci. Le modifiche si applicano a partire dall’1 gennaio 2016 ma è consentita un’applicazione anticipata.
    Gli amministratori non si attendono un effetto significativo sul bilancio consolidato del Gruppo dall’adozione di queste modifiche.

Infine, nell’ambito del processo annuale di miglioramento dei principi, in data 12 dicembre 2013 lo IASB ha pubblicato i documenti “Annual Improvements to IFRSs: 2010-2012 Cycle” (tra cui IFRS 2 Share Based Payments – Definition of vesting condition, IFRS 3 Business Combination – Accounting for contingent consideration, IFRS 8 Operating segments – Aggregation of operating segments e Reconciliation of total of the reportable segments’ assets to the entity’s assets, IFRS 13 Fair Value Measurement – Short-term receivables and payables) e in data 25 settembre 2014 “Annual Improvements to IFRSs: 2012-2014 Cycle” (tra cui: IFRS 5 – Non-current Assets Held for Sale and Discontinued Operations, IFRS 7 – Financial Instruments: Disclosure e IAS 19 – Employee Benefits) che integrano parzialmente i principi preesistenti. Le modifiche si applicano al più tardi rispettivamente a partire dagli esercizi che hanno inizio dall’1 febbraio 2015 o da data successiva e a partire dagli esercizi che avranno inizio l’1 gennaio 2016 o da data successiva.
Gli amministratori non si attendono un effetto significativo nel bilancio consolidato del Gruppo dall’adozione di queste modifiche.

PRINCIPI CONTABILI, EMENDAMENTI ED INTERPRETAZIONI IFRS NON ANCORA OMOLOGATI DALL’UNIONE EUROPEA

Alla data di riferimento del presente bilancio consolidato gli organi competenti dell’Unione Europea non hanno ancora concluso il processo di omologazione necessario per l’adozione degli emendamenti e dei principi sotto descritti.

  • Principio IFRS 15 – Revenue from Contracts with Customers (pubblicato in data 28 maggio 2014) che è destinato a sostituire i principi IAS 18 – Revenue e IAS 11 – Construction Contracts, nonché le interpretazioni IFRIC 13 – Customer Loyalty Programmes, IFRIC 15 – Agreements for the Construction of Real Estate, IFRIC 18 – Transfers of Assets from Customers e SIC 31 – Revenues-Barter Transactions Involving Advertising Services. Il principio stabilisce un nuovo modello di riconoscimento dei ricavi, che si applicherà a tutti i contratti stipulati con i clienti ad eccezione di quelli che rientrano nell’ambito di applicazione di altri principi IAS/IFRS come i leasing, i contratti d’assicurazione e gli strumenti finanziari. I passaggi fondamentali per la contabilizzazione dei ricavi secondo il nuovo modello sono:
    • l’identificazione del contratto con il cliente;
    • l’identificazione delle performance obligations del contratto;
    • la determinazione del prezzo;
    • l’allocazione del prezzo alle performance obligations del contratto;
    • i criteri di iscrizione del ricavo quando l’entità soddisfa ciascuna performance obligation.

Il principio si applica a partire dall’1 gennaio 2018 ma è consentita un’applicazione anticipata. Gli amministratori si attendono che l’applicazione dell’IFRS 15 possa avere un impatto significativo sugli importi iscritti a titolo di ricavi e sulla relativa informativa riportata nel bilancio consolidato del Gruppo. Tuttavia, non è possibile fornire una stima ragionevole degli effetti finché il Gruppo non avrà completato un’analisi dettagliata dei contratti con i clienti.

  • Versione finale dell’IFRS 9 – Strumenti finanziari (pubblicato il 24 luglio 2014). Il documento accoglie i risultati delle fasi relative a Classificazione e valutazione, Impairment, e Hedge accounting, del progetto dello IASB volto alla sostituzione dello IAS 39:
    • introduce dei nuovi criteri per la classificazione e valutazione delle attività e passività finanziarie;
    • Con riferimento al modello di impairment, il nuovo principio richiede che la stima delle perdite su crediti venga effettuata sulla base del modello delle expected losses (e non sul modello delle incurred losses utilizzato dallo IAS 39) utilizzando informazioni supportabili, disponibili senza oneri o sforzi irragionevoli che includano dati storici, attuali e prospettici;
    • introduce un nuovo modello di hedge accounting (incremento delle tipologie di transazioni eleggibili per l’hedge accounting, cambiamento della modalità di contabilizzazione dei contratti forward e delle opzioni quando inclusi in una relazione di hedge accounting, modifiche al test di efficacia).

Il nuovo principio, che sostituisce le precedenti versioni dell’IFRS 9, deve essere applicato dai bilanci che iniziano l’1 gennaio 2018 o successivamente.
Gli amministratori si attendono che l’applicazione dell’IFRS 9 possa avere un impatto significativo sugli importi e l’informativa riportata nel bilancio consolidato del Gruppo. Tuttavia, non è possibile fornire una stima ragionevole degli effetti finché il Gruppo non abbia completato un’analisi dettagliata.

  • In data 13 gennaio 2016 lo IASB ha pubblicato il principio IFRS 16 – Leases che è destinato a sostituire il principio IAS 17 – Leases, nonché le interpretazioni IFRIC 4 Determining whether an Arrangement contains a Lease, SIC-15 Operating Leases—Incentives e SIC-27 Evaluating the Substance of Transactions Involving the Legal Form of a Lease.
    Il nuovo principio fornisce una nuova definizione di lease ed introduce un criterio basato sul controllo (right of use) di un bene per distinguere i contratti di leasing dai contratti per servizi, individuando quali discriminanti: l’identificazione del bene, il diritto di sostituzione dello stesso, il diritto ad ottenere sostanzialmente tutti i benefici economici rivenienti dall’uso del bene e il diritto di dirigere l’uso del bene sottostante il contratto.
    Il principio stabilisce un modello unico di riconoscimento e valutazione dei contratti di leasing per il locatario (leasee) che prevede l’iscrizione del bene oggetto di lease anche operativo nell’attivo con contropartita un debito finanziario, fornendo inoltre la possibilità di non riconoscere come leasing i contratti che hanno ad oggetto i “low-value assets” e i leasing con una durata del contratto pari o inferiore ai 12 mesi. Al contrario, lo Standard non comprende modifiche significative per i locatori.
    Il principio si applica a partire dall’1 gennaio 2019 ma è consentita un’applicazione anticipata, solo per le Società che hanno applicato in via anticipata l’IFRS 15 - Revenue from Contracts with Customers. Gli amministratori si attendono che l’applicazione dell’IFRS 16 possa avere un impatto significativo sulla contabilizzazione dei contratti di leasing e sulla relativa informativa riportata nel bilancio consolidato del Gruppo. Tuttavia, non è possibile fornire una stima ragionevole degli effetti finché il Gruppo non avrà completato un’analisi dettagliata dei relativi contratti.
  • Documento “Investment Entities: Applying the Consolidation Exception (Amendments to IFRS 10, IFRS 12 and IAS 28)” (pubblicato in data 18 dicembre 2014), contenente modifiche relative a tematiche emerse a seguito dell’applicazione della consolidation exception concesse alle entità d’investimento. Le modifiche introdotte dal documento devono essere applicate a partire dagli esercizi che avranno inizio l’1 gennaio 2016 o da data successiva, ne è comunque concessa l’adozione anticipata. Gli amministratori non si attendono un effetto significativo nel bilancio consolidato del Gruppo dall’adozione di queste modifiche, non soddisfando la società la definizione di società di investimento.

In data 11 settembre 2014 lo IASB ha pubblicato un emendamento all’IFRS 10 e IAS 28  Sales or Contribution of Assets between an Investor and its Associate or Joint Venture. Il documento è stato pubblicato al fine di risolvere l’attuale conflitto tra lo IAS 28 e l’IFRS 10 relativo alla valutazione dell’utile o della perdita risultante dalla cessione o conferimento di un non-monetary asset ad una joint venture o collegata in cambio di una quota nel capitale di quest’ultima. Al momento lo IASB ha sospeso l’applicazione di questo emendamento.